"Il ruolo sociale del cosmetico" al centro del cortometraggio istituzionale di Cosmetica Italia

Le voci dei consumatori e gli autorevoli pareri del sociologo Enrico Finzi, del filosofo Stefano Zecchi e del professore Umberto Veronesi si uniscono nel micro-film a quelle del presidente Fabio Rossello e del team di Cosmetica Italia per raccontare l’universo della bellezza.

«Rituale, risveglio, ciò che serve a migliorare sé stessi, gesto quotidiano che aiuta a sentirsi a proprio agio, ciò che aiuta a vivere meglio». Sono questi solo alcuni dei commenti raccolti tra la gente a proposito dell’utilizzo dei cosmetici nella quotidianità.

Il sociologo Finzi chiarisce che «la cosmesi è una faccenda importante, i cosmetici passano per essere prodotti inessenziali, spesso perfino deplorati come se fossero espressione di una esagerazione di narcisismo, ma non è così.  La cosmesi ha a che fare con qualcosa di profondo e di originario per noi umani: con la carezza, con l’abbraccio, che ci fondano come individui».

«La bellezza resterà nella nostra civiltà come ciò che crea valore: là dove si generano cose belle, non c’è il nulla, non ci sarà nichilismo». È questo, invece, il parere del filosofo Zecchi in riferimento alla responsabilità sociale del bello e alla potenza insita nella bellezza, in grado di cambiare in meglio l’esistenza degli individui.

Sono voci e punti di vista differenti, quindi, quelli che si alternano nel tentativo di raccontare un mondo, che è ormai limitante definire solo “della bellezza”. Benessere, autostima, prevenzione, cura, igiene, salute, sono solo alcuni degli ambiti con i quali “dialoga” il concetto di bellezza, che sempre più è sinonimo di “star bene”.

Lo esprime bene il professor Veronesi, direttore scientifico emerito IEO, affermando, a proposito del progetto La forza e il sorriso – L.G.F.B. Onlus dedicato alle donne in trattamento oncologico, che «oggi esiste la medicina della persona, che cura l’individuo nella sua interezza: nel corpo e nella mente. La donna viene invitata a controllare la propria immagine corporea e a curarla: curare il proprio viso, mettersi il rossetto, pettinarsi bene, perché pensiamo che sia importante far sentire la donna non una emarginata della malattia, ma una persona che è ancora completamente inserita nella vita quotidiana anche se deve sopportare una disagio transitorio per curarsi».

«Questo cortometraggio – è il commento del presidente di Cosmetica Italia, Fabio Rossello – rappresenta un’occasione inedita per raccontare il ruolo sociale del cosmetico nella società contemporanea. Curare la propria salute fisica e prendersi cura di sé non sono più azioni separate, ma volontà che accompagnano tutta la cultura umana e che hanno la comune finalità del benessere dell’individuo. È in questa direzione che si muove il cosmetico».