L'impresa cosmetica e i giovani
Il rapporto tra i giovani e le imprese, e più in senso lato il mondo del lavoro, è quindi da sempre un tema “caldo” e lo è ancora di più in questi ultimi anni. Sui giovani esistono molti luoghi comuni, frutto di stereotipi che, tuttavia, giocano un ruolo rimarchevole nell’inserimento occupazionale degli stessi giovani. Al contempo, le imprese rilevano difficoltà nel trovare giovani disposti a mettersi in gioco con impegno ed entusiasmo nel mondo dell’impresa.
Obiettivo: la HR Community si è chiesta se le aziende usano il tasto giusto per favorire l’inserimentodei giovani nel mondo del lavoro.
Come:
- mediante l’organizzazione di un momento di approfondimento sul tema dei rapporti tra giovani e impresa: come le aziende possono meglio confrontarsi con i giovani da assumere e i neoassunti e di come i giovani vedono il mondo delle imprese e immaginano il loro futuro lavorativo.
- attraverso una doppia ricerca sul tema “Giovani e Impresa” condotta su 78 imprese associate e 136 studenti universitari.
Lo scorso 28 aprile, in occasione della presentazione e promozione del “Master in Management e Comunicazione del Beauty e del Wellness” dell’Università IULM, è stato organizzato un convegno sul tema del rapporto tra giovani e impresa. Per Cosmetica Italia si è trattato di offrire un’occasione di conoscenza e valorizzazione del settore cosmetico.
Nell’ambito dello sviluppo dei rapporti tra l’Associazione e le Università e stimolata dalla sua HR Community, Cosmetica Italia ha deciso di effettuare un’indagine “incrociata”, che ha coinvolto studenti e imprese associate, per indagare le aspettative e i bisogni dei giovani nei confronti del lavoro, con particolare riferimento al settore Beauty, ponendoli a confronto con le richieste delle aziende del settore.
La presentazione dell’Indagine congiunturale dello scorso 21 luglio è stata l’occasione per illustrare, ai giornalisti e alla aziende presenti, i risultati emersi dalla ricerca Giovani & Impresa, realizzata in collaborazione con l’Università IULM e con il contributo interpretativo di Nadio Delai di Ermeneia.