Fatturato a +10,4% a fine 2021 per un valore di 11,7 miliardi di euro. Segnali confortanti anche da mercato interno (+8,5%) e domanda estera (+14%).
Dati di settore incoraggianti per l’intera filiera cosmetica nazionale. Il settore risente positivamente della stabilità ritrovata sul mercato interno e guarda con ottimismo alla riapertura degli scambi e delle manifestazioni internazionali. Bisognerà attendere ancora un anno per tornare ai valori globali del pre-pandemia.
27 ottobre 2021 – L’Indagine congiunturale, presentata oggi dal Centro Studi di Cosmetica Italia, delinea il recupero dei livelli di fatturato di cui è protagonista il settore cosmetico nazionale nell’attuale scenario di riferimento e proietta nella seconda parte del 2022 il raggiungimento dei valori pre-crisi.
Secondo le previsioni sul secondo semestre 2021, il fatturato complessivo del settore supererà gli 11,7 miliardi di euro con una crescita del 10,4% rispetto al 2020.
«Le proiezioni che presentiamo oggi – commenta Renato Ancorotti, presidente di Cosmetica Italia – tengono conto del ritorno a una nuova normalità e allo spirito di ritrovata fiducia con cui si guarda avanti. Il settore cosmetico, da sempre, si distingue per la sua aciclicità e, anche in questo scenario macroeconomico ancora incerto, ha avuto una tenuta migliore rispetto a gran parte dei comparti del manifatturiero, dimostrando una forte capacità di reazione e dando risalto alla positiva risposta dell’industria alle mutate modalità di acquisto e di consumo. Questo cauto ottimismo è avvalorato dalla graduale ripresa dell’andamento produttivo delle imprese cosmetiche, sostenuto a sua volta dal business internazionale. Il ritorno in presenza di fiere e manifestazioni rappresenta un tassello insostituibile per supportare l’export: i nostri cosmetici continuano ad essere apprezzati al di fuori dei confini nazionali per l’approccio globale e multidisciplinare che sta alla base della loro ideazione e si distinguono per la qualità, la propensione all’innovazione e per la capacità creativa tipica del saper fare italiano che tutto il mondo apprezza».
La ripresa degli scambi commerciali europei e internazionali e degli spostamenti su scala mondiale permette di prevedere per fine anno un balzo positivo dell’export: +14% per un valore di 4,7 miliardi di euro e una bilancia commerciale che supererà i 2 miliardi di euro.
Le misure di sicurezza a tutela della salute della popolazione e le campagne vaccinali hanno accelerato il progressivo ritorno alle consuete abitudini di vita e di consumo nel nostro Paese: le stime per la fine del 2021 indicano una crescita del mercato interno dell’8,5%, per un valore di 10,6 miliardi di euro.
Esercizi e attività commerciali, aperti stabilmente e non coinvolti in ulteriori lockdown, dopo i primi sei mesi di assestamento hanno beneficiato del nuovo equilibrio con ripercussioni positive su tutti i canali di vendita.
Le proiezioni di fine 2021 vedono la crescita dell’e-commerce (+29,7%), che copre un valore di 900 milioni di euro, della farmacia (+4,0%), che arriva a toccare gli 1,9 miliardi di euro, e della grande distribuzione (+1,5%), che raggiunge i 4,5 miliardi di euro, confermando il ruolo trainante dei consumi di cosmetici.
Anche i canali professionali reagiscono positivamente ai lunghi periodi di chiusura: acconciatura (+14,8%) ed estetica (+12,6%) registrano una stima di chiusura a fine anno rispettivamente di 520 e 190 milioni di euro, recuperando parzialmente le chiusure forzate del 2020.
La ripresa nel 2021 influenza positivamente anche il recupero delle vendite nella profumeria (+22,1%, per un valore di oltre 1,8 miliardi), che si avvicina alla quota di distribuzione pre-pandemia.
Le previsioni di fine anno del canale erboristeria (+12,7%) portano ad un valore di chiusura di oltre 370 milioni di euro, confermando l’uscita dai forti condizionamenti che il canale ha subito nel periodo di lockdown con evidenti impatti anche sui tentativi di recupero della clientela.
Conferme anche dalle vendite dirette (+3,7%) che, nelle stime di fine esercizio, portano ad una proiezione di chiusura pari a circa 360 milioni di euro.
Infine, il fatturato del contoterzismo sale ai livelli pre-pandemia, toccando a fine 2021 i 2 miliardi di euro (+20,0%), sostenuto dalla ripresa della domanda estera, tradizionale volano della crescita per i produttori terzisti italiani.
«A conferma della capacità reattiva collettiva, dalle nostre rilevazioni emerge che ben un operatore su due prevede che un pieno recupero dagli effetti dell’emergenza sanitaria si completerà nel corso del prossimo anno. Avvalora questa considerazione lo scenario macroeconomico in corso. Aumento del PIL, recupero delle dinamiche industriali, rinnovata propensione al consumo: sono tutti indicatori che stanno emergendo dall’analisi dell’industria e del mercato e che parlano di una ripresa già in atto – evidenzia Gian Andrea Positano, responsabile Centro Studi di Cosmetica Italia –. Le aziende stanno cavalcando la cosiddetta nuova normalità con la capacità innata di reagire e, contestualmente, investire in nuovi prodotti e nuovi strumenti di ingaggio con i consumatori».