Cosmetica Italia interviene per fare chiarezza rispetto ad alcuni messaggi sulla sicurezza dei prodotti cosmetici e sulla veridicità delle informazioni fornite ai consumatori in merito alla loro efficacia veicolati dall’articolo “Cosmetici talvolta inutili e spesso perfino dannosi” apparso sull’edizione odierna del quotidiano Libero.
Come più volte ribadito dall’Associazione, la priorità assoluta per l’industria cosmetica italiana ed europea è la sicurezza dei prodotti. Infatti, come viene ricordato dall’articolo stesso, “tutti i cosmetici in vendita in Europa devono sottostare a determinate norme”[1]. Tali norme sono contenute nel Regolamento europeo 1223/2009 sui cosmetici, che permette di commercializzare solamente prodotti la cui sicurezza sia stata verificata e dimostrata. Sicurezza che viene garantita dall’impiego di sostanze selezionate e regolamentate, dalle informazioni presenti in etichetta – comprese le avvertenze per un uso corretto del prodotto – e dalla rigorosa valutazione effettuata da esperti qualificati prima dell’immissione sul mercato.
La veridicità e la trasparenza delle indicazioni fornite ai consumatori nei messaggi pubblicitari, o sui packaging dei prodotti stessi, sono specificatamente normate da un altro Regolamento (N. 655/2013), che stabilisce i criteri per la giustificazione delle dichiarazioni utilizzate in relazione ai prodotti cosmetici. Questo documento impone, infatti, di “garantire che le informazioni fornite con queste dichiarazioni siano utili, comprensibili e affidabili e consentano ai consumatori di prendere decisioni informate”[2]. L’Allegato I di tale Regolamento, inoltre, chiarisce i criteri comuni a cui è necessario attenersi nelle comunicazioni ai consumatori: Conformità alle norme; Veridicità; Supporto probatorio; Onestà; Correttezza; Decisioni informate.
Nello specifico, viene evidenziato come “le dichiarazioni relative ai prodotti cosmetici, sia esplicite che implicite, devono essere sostenute da prove adeguate e verificabili”[3]. Non è quindi possibile commercializzare prodotti cosmetici attribuendo loro proprietà e funzioni che non possiedono, poiché ogni dichiarazione deve essere supportata da prove. Va, infine, ribadito che sul mercato vigilano apposite autorità competenti, sia in materia di sicurezza dei prodotti, che in materia di correttezza della pubblicità, che, in caso di violazione delle norme, intervengono con provvedimenti e sanzioni nei confronti del soggetto contravventore.
L’affermazione contenuta nel titolo dell’articolo, secondo cui i cosmetici sarebbero inutili, trova smentita nell’esperienza quotidiana di ciascun consumatore: i prodotti cosmetici sono, infatti, indispensabili alleati per l’igiene, la prevenzione e il benessere personale di ognuno.
Non sussistono, dunque, preoccupazioni per i consumatori in merito alla sicurezza e all’efficacia dei cosmetici in commercio in Italia ed Europa.
Al sito www.abc-cosmetici.it, voluto dall’associazione nazionale delle imprese cosmetiche per instaurare un contatto diretto con consumatori e utenti, sono affidati informazioni e approfondimenti per meglio conoscere i prodotti cosmetici e il loro utilizzo.
[1] Cosmetici talvolta inutili e spesso perfino dannosi, Libero, 2 marzo 2018, p. 1/16.
[2] Regolamento UE N. 655/2013 della Commissione del 10 luglio 2013.
[3] Idem, Allegato 1, comma 3, “Supporto probatorio”.