Make-up: l’industria cosmetica garantisce prodotti sicuri per il consumatore e conferma il suo impegno per la tutela dell’ambiente. Dal 2015 ad oggi eliminato l’utilizzo di microparticelle in plastica nei cosmetici da risciacquo detergenti ed esfolianti

16/12/2020

L’industria cosmetica italiana ed europea ha dei capisaldi che la guidano: la sicurezza dei propri prodotti e la tutela della salute dei consumatori.

Questi principi sono garantiti dal Regolamento europeo 1223/2009, grazie al quale, prima dell’immissione sul mercato, tutti i cosmetici sono sottoposti a un’attenta e rigorosa valutazione da parte di esperti qualificati tenendo conto del prodotto finito, della sua composizione e delle normali modalità e frequenze d’uso.

Accanto a tali norme, resta ferma l’attenzione verso l’impatto ambientale dei propri prodotti, tanto che l’industria cosmetica condivide gli obiettivi generali finalizzati a ridurre significativamente l’emissione di microplastica nell’ambiente, nonostante il contributo dei cosmetici sia marginale, come anche confermato dall’ECHA – European Chemicals Agency [1] nella sua proposta di regolamentazione per l’Unione europea di queste sostanze.

Un esempio concreto che si muove in questa direzione è l’auto-regolamentazione attraverso la quale le aziende cosmetiche si sono rese protagoniste di una iniziativa volontaria che dal 2015 ad oggi ha consentito l’eliminazione di particelle solide in plastica, non biodegradabili nell’ambiente marino, dai cosmetici da risciacquo esfolianti e detergenti.

Azioni di grande responsabilità che rischiano di non essere valorizzate a causa di messaggi allarmistici e potenzialmente fuorvianti per il cittadino che sollevano dubbi sulla sicurezza, per l’uomo e per l’ambiente, di cosmetici contenenti polimeri sintetici.

È il caso di una recente campagna di comunicazione incentrata sui prodotti per il trucco, in cui si lasciano presupporre dei legami tra l’utilizzo di questi cosmetici e possibili effetti negativi sulla salute umana e sull’ecosistema marino.

Basti però pensare all’immagine comunemente evocata dal gesto dello struccarsi per rendersi conto che i polimeri sintetici contenuti nel make-up non finiscono nei nostri scarichi per poi raggiungere l’ambiente acquatico, in quanto la maggior parte dei consumatori rimuove meccanicamente il trucco con salviette e appositi dischetti che vengono poi smaltiti nel sistema di raccolta dei rifiuti solidi.

La tutela dell’ambiente è un tema complesso che vede coinvolti istituzioni, imprese e cittadini. L’industria cosmetica conferma il proprio impegno nel dialogo con il legislatore europeo per una futura regolamentazione efficace e proporzionata rispetto all’obiettivo di salvaguardia dell’ambiente.

[1] https://echa.europa.eu/documents/10162/05bd96e3-b969-0a7c-c6d0-441182893720

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