Cosmetica Italia interviene per ribadire l’impegno e la responsabilità dell’industria cosmetica nella messa a punto di prodotti efficaci e innovativi, che rispettino le priorità assolute di sicurezza del prodotto e tutela della salute del consumatore. L’intervento fa riferimento all’inchiesta pubblicata il 3 novembre su Il Fatto Quotidiano, in cui sono stati messi in discussione questi principi che regolano l’operato del settore.
La credibilità del settore cosmetico viene messa in dubbio con notizie e commenti su alcuni ingredienti impiegati in diverse categorie di prodotti, la cui fonte risulta talvolta lacunosa se non addirittura scorretta e gravata da superficialità e ignoranza delle norme. Ciò che non si evince dall’articolo è che le severe leggi europee sui cosmetici prevedono l’esecuzione, su ciascun prodotto, di una apposita valutazione della sua sicurezza ad opera di una persona qualificata ed esperta, prima dell’immissione sul mercato. In aggiunta, gli ingredienti contenuti nei cosmetici sono sostanze ammesse dallo stesso Regolamento europeo perché considerate sicure per il consumatore, quando impiegate in formulazioni cosmetiche.
L’articolo contiene numerose inesattezze che da sole bastano a evidenziarne l’inattendibilità e la scarsa conoscenza della materia cosmetica e della sua legislazione da parte dell’autrice. A titolo di esempio si segnala che:
- L’indicazione degli ingredienti secondo la nomenclatura INCI non è stata voluta dal legislatore europeo per aiutare il consumatore a “capire se un cosmetico è valido o meno”. Per riuscire a valutare la qualità del prodotto attraverso la lettura della lista degli ingredienti occorrono le competenze di esperti cosmetologi: un normale consumatore non sarà mai in grado di effettuare questa analisi. Il legislatore ha reso obbligatoria l’indicazione degli ingredienti solo per ragioni di sicurezza, ovvero per aiutare la persona che conosce una propria diagnosticata allergia o sensibilità ad un certo ingrediente, a riconoscerlo dalla lettura della lista degli ingredienti prima del suo acquisto.
- La lista degli ingredienti contiene anche l’esplicita indicazione, se presenti nel prodotto, delle sostanze che compongono le profumazioni e che possono essere potenziali allergeni. Tutte le sostanze citate dal dermatologo intervistato, compreso il Lyral, se presenti nel prodotto ad una quantità considerata a maggior rischio dagli esperti, devono e sono effettivamente indicate nella composizione del prodotto.
- Tutti i cosmetici sono dotati di un dossier (la cosiddetta “Documentazione informativa sul prodotto”), contenente, tra le varie informazioni, la valutazione della sicurezza del prodotto; tale dossier viene tenuto a immediata disposizione delle autorità competenti in caso di richiesta. Questo documento non deve in nessun modo per legge essere “inserito in un registro europeo”. L’anonimo produttore di cosmetici intervistato dovrebbe meglio informarsi e forse rinunciare alla collaborazione con quei clienti che, da quanto sembra emergere anche relativamente al PaO, non intendono rispettare gli obblighi normativi imposti dal Regolamento europeo sui cosmetici.
- In presenza di indicazioni certe provenienti da organismi medici e scientifici autorevoli, l’industria ha più volte deciso in modo volontario di interrompere l’impiego delle sostanze messe in discussione in seguito alla disponibilità di nuovi dati scientifici ed epidemiologici, prima ancora che il divieto diventasse un obbligo imposto dalla normativa. Ne è un esempio il recente caso del conservante Metilisotiazolinone (citato nella tabella “Attenti alla sostanze” a pag. 5 del quotidiano). L’industria cosmetica europea ed italiana ha interrotto volontariamente l’impiego di questa sostanza nei prodotti destinati a rimanere a contatto con la pelle a causa di un dimostrato aumento delle reazioni positive su pazienti con dermatiti. Ciò ad ulteriore conferma della volontà di garantire il massimo livello di sicurezza del consumatore di prodotti cosmetici.
Al sito www.abc-cosmetici.it, voluto dall’Associazione nazionale delle imprese cosmetiche per instaurare un contatto diretto con consumatori e utenti, sono affidati informazioni e approfondimenti per meglio conoscere i prodotti cosmetici e il loro utilizzo.