La crisi internazionale, che vede soprattutto l’Europa ancora incapace di sviluppare politiche di ripresa, penalizza la domanda di beni di consumo. La cosmetica, anche in Italia, subisce i condizionamenti della propensione all’acquisto. Le previsioni per la fine del 2012 consentono ancora margini di tenuta dei valori di produzione delle imprese cosmetiche italiane, grazie soprattutto ai mercati internazionali e alla conferma di alcuni canali come l’erboristeria e al mass market specializzato, che rispondono meglio alle mutate necessità di consumo. Il cosmetico è entrato da tempo nel paniere quotidiano degli italiani, che modificano le abitudini d’acquisto e le variabili prezzo/canale, ma non rinunciano ai prodotti legati alla cura e all’igiene personale.