Per il settore della cosmetica, il 2017 è iniziato con una sostanziale tenuta degli indicatori economici, come viene evidenziato dalla rilevazione congiunturale online del Centro Studi sui dati preconsuntivi del primo semestre e sulle previsioni relative al secondo semestre 2017. Nelle previsioni di chiusura 2017 il valore della produzione, il sell-in, cresce poco meno di cinque punti percentuali per un valore prossimo agli 11.000 milioni di euro: sui fatturati impattano in misura ancora evidente le vendite all’estero, che nel 2017 superano i 4.800 milioni di euro, con un trend positivo di oltre nove punti percentuali.
Il mercato cosmetico, segnato dai profondi mutamenti nelle abitudini di acquisto, conferma l’anticiclicità degli anni recenti. A fine 2017, proiettando l’analisi elaborata a cavallo dell’estate, il valore dei cosmetici comprati in Italia tocca i 10.000 milioni di euro, con una crescita di poco più del punto percentuale, mentre si registra un calo fisiologico e generalizzato dei volumi. Con riferimento ai canali di distribuzione si osserva la ripresa nei saloni professionali di estetica e acconciatura, che superano le pesanti contrazioni degli ultimi anni, mentre la profumeria si assesta ai valori del precedente esercizio, e il consumo di cosmetici nelle erboristerie e nelle farmacie registra rallentamenti. Nel mass market si allarga la forbice tra le grandi superfici, in crisi, e le aree specializzate e i monomarca che confermano, assieme all’e-commerce, le dinamiche più evidenti degli ultimi esercizi.
Nel panorama dei beni di consumo Made in Italy l’industria cosmetica conferma una tenuta strutturale migliore, anche a livello patrimoniale, come emerge dal progetto di analisi dei bilanci proposto a inizio anno. Indagando sui differenti livelli dimensionali e strutturali delle imprese nazionali, vengono evidenziati importanti valori gestionali che consentono di fronteggiare lo scenario politico economico ancora molto incerto.
Anche gli approfondimenti proposti alle aziende intervistate sull’evoluzione e sulle future strategie, sia in ambito di comunicazione che interazione con i consumatori, confermano nuove dinamiche, nel confronto con l’analogo studio di solo due anni fa. La competitività delle imprese del settore darà sempre più peso ai temi della sostenibilità, del “green”, della specializzazione e personalizzazione dell’offerta, senza trascurare i must acquisiti dall’offerta italiana: affidabilità e sicurezza del prodotto, innovazione costante e ricerca qualificata.
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