In occasione della 54ª edizione del Cosmoprof di Bologna, dal 16 al 20 marzo 2023, sono stati presentati, come tradizione, i dati preconsuntivi del comparto cosmetico italiano suddivisi tra valori dell’industria, fatturato e esportazioni, e valori dei consumi.
Coerentemente con le anticipazioni presentate con la recente Congiunturale, le statistiche di mercato e sul fatturato delle imprese italiane confermano l’andamento in recupero sui livelli pre-Covid nonostante una situazione di scenario particolarmente critica che nel 2022 ha visto l’inizio del conflitto Russia – Ucraina che si è inserito in una crisi energetica pesante con forti condizionamenti sui costi e sugli approvvigionamenti delle materie prime. Nonostante condizioni sfavorevoli per la crescita economica si conferma la natura anelastica per il comparto cosmetico grazie alla crescita dei fatturati, soprattutto sui mercati internazionali e grazie alla crescita del mercato interno per un prodotto che, entrato nelle abitudini quotidiane dei consumatori, non perde di dinamica ma anzi registra crescite positive.
Al termine del 2022 il fatturato delle imprese supera i 13.340 milioni di euro con una crescita di 12,1 punti percentuali, mentre le esportazioni confermano dinamiche importanti con un valore superiore ai 5.850 milioni di euro e una crescita del 18,5%; è significativo l'impatto sulla bilancia commerciale che nel 2022 supera abbondantemente i livelli pre-crisi con 3.280 milioni di euro grazie alla diversificazione delle destinazioni e alla conferma dei paesi partner costante da oltre 25 anni.
Sul versante del mercato nazionale, si conferma il ritorno della profumeria come secondo canale di vendita di cosmetici e la costante crescita a doppia cifra delle vendite online: le abitudini di acquisto dopo la lunga coda di attraversamento della pandemia consolidano le strategie onlife e multicanale dei brand. Alla fine del 2022 Il mercato italiano fa segnare un valore di oltre 11.500 milioni di euro con una crescita dell’8,1%. Fenomeni come i monomarca, i drugstore specializzati, l’e-commerce e la disintermediazione che molte imprese attuano riducendo i passaggi distributivi, caratterizzanti gli ultimi esercizi, dilatano i confini di analisi.
Da tempo i consumatori proseguono su fasce di prezzo premium e su segmenti economici, escludendo progressivamente la fascia di prezzo intermedia. Sui canali distributivi impatta ancora significativamente il rincaro dei prezzi dell’energia, anche se la leva inflazionistica della cosmetica registra un rialzo dei prezzi al consumo attorno al 4%, nettamente inferiore della media dei beni di consumo che, secondo le recenti proiezioni ISTAT, superano l’8%.