La rilevazione, avviata a fine febbraio 2020, si propone l’obiettivo di monitorare ogni settimana gli effetti del Covid-19 sui fatturati delle imprese cosmetiche. L’analisi riflette inevitabilmente il blocco di molte attività per gli effetti delle misure per contrastare il contagio e per le chiusure volontarie: frenata dei consumi in generale e adeguamento delle attività produttive. Si segnalano importanti casi di riconversione produttiva.
Dalle interviste agli imprenditori emergono importanti criticità: annullamento degli ordini, concorrenza estera sui mercati di sbocco e difficoltà di pianificazione. Preoccupano, oltre alle cancellazioni degli ordinativi, la dilatazione dei termini di pagamento e le molte insolvenze. Nei canali di distribuzione si evidenziano difficoltà di varia natura.
Dai canali professionali, penalizzati dalla riapertura posticipata, alle profumerie ed erboristerie, in gran parte in chiusura volontaria, limitate dalla domanda debole e da problemi di liquidità, alle farmacie, che registrano la contrazione del dermocosmetico e lo spostamento della domanda sull’e-commerce.
Andamento sell-in nei canali:
Oltre il 64% degli intervistati vede al primo posto, nella fase di ripartenza dopo il lockdown, i prodotti per le mani, seguiti da prodotti igiene corpo e prodotti per capelli. Evidente l’effetto mascherina: a fronte della ripresa per il make-up occhi, registrata dal 20% degli operatori, i prodotti per le labbra, rossetti in primis, non raggiungono il 5%. Anche la profumeria alcolica, segnalata al 14%, sembra risentire del freno legato alla quarantena.