Il Centro Studi analizza, in via preliminare, l’andamento delle esportazioni italiane di prodotti cosmetici all’estero del primo semestre 2016. Perimetrando l’analisi ai soli paesi extra-europei, in una visione strategica di internazionalizzazione, è stata svolto un esercizio volto a definire il potenziale competitivo per le sole categorie merceologiche che più impattano sull’export dei paesi in evidenza.
L’analisi sulla competitività del mercati interni affrontati, si compone di due elementi:
Il primo elemento, rappresenta graficamente, e in ordine decrescente, le quote di mercato delle imprese operanti in una specifica famiglia di prodotti cosmetici. Maggiore è la distanza generata da tale curva rispetto alla bisettrice (di colore arancio), e maggiore è la concentrazione del mercato in mano a pochi operatori dell’industria.
Il secondo, mostra la quota di mercato rappresentata dalle prime quattro imprese presenti, consolidando oppure attenuando le informazioni espresse dalla Curva di Lorenz.
Un’ulteriore informazione è data dall’incidenza della categoria merceologica esportata dai brand italiani e il relativo consumo interno, definendo, in linea generale, il percepito che i nostri marchi hanno nei paesi analizzati.
STATI UNITI - Make-up
Negli Stati Uniti, il valore dei consumi interni di make-up è di quasi 9.800 milioni di euro. L’incidenza del make-up italiano esportato negli Stati Uniti sui consumi interni è inferiore all’1%. È un mercato fortemente concentrato dove il leader detiene circa il 25% di quota e le prime 4 imprese ne detengono quasi il 58%. Essendo il primo mercato del cosmetico mondiale, in termini di consumi a valore, è strategico per le imprese operanti nel settore, ottenere e mantenere le (pur marginali) quote di mercato.
EAU - Fragranze
Gli Emirati Arabi detengono un consumo interno di fragranze di circa 540 milioni di euro. L’incidenza dell’export italiano delle fragranze su tali consumi è del 6,4%, segnale di interesse locale verso i nostri brand. È un mercato fortemente concentrato dove il leader detiene circa il 17% e le prime due imprese il 33% di quota di mercato. Le prime 4 imprese ne detengono quasi il 43%.
HONG KONG - Cura Corpo
Hong Kong rappresenta, a valore, il primo paese del sud-est asiatico di destinazione dell’export cosmetico italiano, pur detenendo un consumo interno di poco inferiore ai 2.000 milioni di euro (135 per la sola cura corpo). L’incidenza dell’export italiano sui consumi interni di tale categoria è quasi del 27%, segnale di fortissimo interesse locale verso i nostri brand. È un mercato concentrato dove il leader detiene circa il 17% di quota e le prime 4 imprese ne detengono il 42%.
RUSSIA - Cura Capelli
La Russia, unico paese nella top 15 di destinazione dell’export cosmetico italiano, che nel 2015 ha registrato un trend negativo a causa di forti crisi interne, torna a crescere nel primo semestre 2016 con un +34%. L’incidenza dell’export italiano delle fragranze su tali consumi è di poco superiore all’1%, ovvero 13,5 milioni di euro. È un mercato fortemente concentrato dove il leader detiene circa il 25% e le prime tre imprese metà della quota del totale mercato. Le prime 4 imprese ne detengono oltre il 62%.
GIAPPONE - Fragranze
Il Giappone, detiene un totale di consumi di cosmetici pari a 20.000 milioni di euro, marginali quelli dedicati alle fragranze. Tuttavia, l’incidenza dell’export italiano delle fragranze su tali consumi è di quasi 4 punti percentuali. È un mercato poco concentrato dove il leader detiene circa il 10% di quota e le prime 4 imprese ne detengono il 36%.
SINGAPORE - Fragranze
Singapore conclude l’analisi svolta, registrando consumi interni per le fragranze pari a 148 milioni di euro. L’incidenza dell’export italiano delle fragranze su tali consumi è di oltre il 10%, segnale di un forte interesse dei brand italiani. È un mercato concentrato dove il leader detiene circa il 18% e le prime 4 imprese ne detengono quasi il 48%.