Durante la fase di uscita dalla pandemia, l’evento bellico in Ucraina ha dato libero sfogo alle iniziali pressioni sui costi delle materie prime del 2021 con rincari che non hanno precedenti nel dopoguerra, fatta forse eccezione per quelli della crisi petrolifera degli anni 70. I beni energetici e le produzioni agricole sono i comparti più colpiti dall’impennata delle quotazioni ed hanno influenzato pesantemente la struttura dei prezzi del Largo Consumo.
A livello europeo, assistiamo ad un rientro marcato delle tensioni che però non si traduce in un rallentamento proporzionale dei prezzi finali dei beni di prima necessità, che diventano una delle voci dove l’inflazione pesa di più nel carrello di spesa dei consumatori.
In Italia nella prima metà del 2023 il cosmetico registra incrementi dei prezzi al di sotto della media generale delle principali categorie di acquisto (+7,5% contro poco più del 12% nel Largo Consumo Confezionato), registrando un parziale assorbimento delle marginalità per contenere tali rincari.