Il Rapporto annuale è giunto alla sua 52ª edizione e si conferma un appuntamento chiave per delineare l’andamento del nostro settore, tracciarne le dinamiche e gli sviluppi futuri. Uno strumento fondamentale che Cosmetica Italia mette a disposizione dei propri associati, degli operatori del settore, della stampa e di tutti gli stakeholder.
Come da tradizione, la pubblicazione spiega i fenomeni economici relativi al 2019, con un focus sui condizionamenti che hanno impattato sia sui fatturati delle aziende sia sul mercato. La 52a analisi del settore e dei consumi cosmetici in Italia illustra gli andamenti che caratterizzano sia il comparto industriale che i canali di distribuzione e conferma la rilevanza dell’industria cosmetica nel panorama del Made in Italy con significativi valori:
I numeri ribadiscono la competitività del settore cosmetico italiano che finora ha sempre reagito alle congiunture negative in maniera molto più positiva e dinamica rispetto ad altri settori industriali.
I dati spiegano l’efficacia degli investimenti generati dalle imprese soprattutto in innovazione, ricerca e attenzione al servizio verso il consumatore, ma anche il valore di una filiera allargata che aggrega i produttori di materie prime, di macchinari, di packaging, fino alla distribuzione e all'utilizzo dei cosmetici nei vari ambiti dedicati alla cura della persona. I dati di questo Rapporto si riferiscono al 2019, tuttavia mentre scrivo tutti noi stiamo ancora affrontando gli effetti di un’emergenza sanitaria che ha cambiato radicalmente le nostre abitudini in famiglia, nel tempo libero, nelle relazioni sociali e ovviamente nel lavoro. Un pensiero è doveroso nei confronti di tutti coloro che sono stati più duramente colpiti dal Covid-19 e a coloro che, ancora oggi, sono in prima linea nel fornire un contributo alla collettività.
Anche il comparto cosmetico si è dovuto confrontare con le conseguenze della pandemia, tra cui il lockdown che ha coinvolto diversi canali distributivi e gli impatti negativi sull’intera filiera. Sono però anche orgoglioso di affermare che fin da subito il nostro si è distinto come un settore solidale, capace di riconversioni record, raccolte fondi e donazioni. Abbiamo inoltre dimostrato di essere una filiera essenziale per il contenimento del virus grazie ai nostri prodotti per l’igiene personale.
Dobbiamo ora continuare a dimostrare di essere un’industria che fa bene al Paese, un comparto strategico per la ripresa nel post-emergenza. Per fronteggiare questa sfida sarà fondamentale l’'atteggiamento proattivo e qualificato che le nostre imprese, dalle più piccole alle più grandi, hanno sempre posto in essere per rispondere alle mutate esigenze dei mercati. L’auspicio è quello di raccontare fra un anno il rilancio del Made in italy e la ripresa del settore cosmetico che avrà saputo affermare i suoi valori, la sua competitività e la sua capacità di primeggiare ancora a livello mondiale.