La sostenibilità nel mercato statunitense
Il fenomeno green accompagna in modo trasversale il cosmetico, con tempi e focus d’attenzione diversi per aree geografiche.
Il fenomeno green accompagna in modo trasversale il cosmetico, con tempi e focus d’attenzione diversi per aree geografiche.
L’Italia segna nel 2017 un valore dell’export cosmetico pari a 4.617 milioni di euro. Di questi, oltre il 9% (418 milioni di euro) verso gli Stati Uniti come paese di destinazione, rendendo così la bandiera a stelle e strisce la terza meta importatrice del cosmetico italiano e la prima in termini di destinazione extraeuropea.
Dopo decadi di omologazione dei consumi mondiali, trasversalmente a più categorie di acquisto, da qualche anno si registra un ritorno alle proprie radici, alla propria cultura e alla enfatizzazione dei tratti somatici e cromatici originari della propria area geografica.
Parlando di trend, evoluzione e nuovi scenari di mercato, è doveroso descrivere la compagine industriale che caratterizza la struttura industriale cosmetica italiana: le aziende contoterziste.
Il brodo di osso (bone broth) ha vissuto il proprio momento di gloria negli Stati Uniti negli ultimi anni. Secondo Infegy / Mintel, tra aprile 2017 e 2018, si è fatto riferimento in numerose occasioni al bone broth. Durante il periodo in esame, c'è stato un aumento tendenziale del 70% rispetto all’anno passato.
Nati tra il ’95 e il primo decennio di questo secolo, i consumatori generalmente chiamati Generazione Z hanno portato una nuova aria all’interno dell’industria cosmetica: aria di iper-segmentazione. Non sono più sufficienti, infatti, collezioni one-fits-all, omologati cioè su larga scala, per scaldare i cuori di questa nuova generazione, servono invece tecnologie in grado di studiare i loro bisogni e creare velocemente i prodotti più adatti.
I consumatori sono diventati più esperti in materia di cura della pelle e sempre più persone dichiarano di avere una pelle sensibile. Per questi motivi la strada chiave per il successo nel mercato della cura della pelle è quella di reinventare i concetti di "derma science" e "natural" per soddisfare questi consumatori. Di fatto sempre più consumatori esaminano attentamente i prodotti che usano nella convinzione di avere una pelle sensibile.
La funzionalità è uno dei temi di maggiore interesse legati al cosmetico. L’efficienza unita agli aspetti tradizionali quali l’effetto coprente, profumante o igienizzante si traduce in claim che vanno a sfiorare il dermocosmetico con un’offerta mondiale crescente, arrivando a toccare nel 2017, oltre 40 mila nuovi prodotti cosmetici con claim funzionale.
Tra i molteplici strumenti di analisi dei volumi di ricerca online, il Centro Studi propone HAIR, elaborato da ToteNext, dedicato al monitoraggio degli argomenti «capelli» e «cuoio capelluto» tra le parole chiave che gli utenti web esplorano.
Nel 2017 l’offerta di cosmetici cosiddetti green in Italia (1.955 lanci*) rappresenta il 2,4% di quella mondiale, mentre l’incidenza del green nel mercato interno è pari al 50% del totale dei prodotti immessi in Italia.