Dermocosmetica e shock Covid-19
Da una recente analisi condotta da NewLine per il canale farmacia, emerge il significativo incremento della quota dell’online sul totale fatturato generato dai prodotti dermocosmetici.
Da una recente analisi condotta da NewLine per il canale farmacia, emerge il significativo incremento della quota dell’online sul totale fatturato generato dai prodotti dermocosmetici.
I primi sei mesi del 2020 si sono contraddistinti per la loro unicità poiché, nell’era digitale, mai si è verificato un fenomeno epidemiologico di tale portata. Il consumatore italiano si è approcciato, timidamente nella fase iniziale del lockdown, e con meccanismi sempre più routinari con il passare delle settimane, a nuovi modelli di consumo e di fruizione degli strumenti comunicativi e informativi: l’ambito digital ha compensato fortemente sia gli acquisti che le relazioni tra individui.
La rilevazione, avviata a fine febbraio 2020, si propone l’obiettivo di monitorare ogni settimana gli effetti del Covid-19 sui fatturati delle imprese cosmetiche. L’analisi riflette inevitabilmente il blocco di molte attività per gli effetti delle misure per contrastare il contagio e per le chiusure volontarie: frenata dei consumi in generale e adeguamento delle attività produttive. Si segnalano importanti casi di riconversione produttiva.
Nonostante la possibilità di restare aperte in periodo di lockdown, molte profumerie hanno scelto la chiusura volontaria, valutando insostenibile il costo di gestione in assenza di frequentazioni. Solo alcune realtà di quartiere hanno potuto sostenere l’attività. A fronte di un mercato e-commerce del selettivo, cresciuto a fine aprile di oltre il 126%, si assiste al crollo della domanda nel tradizionale, prossimo al -99%.
L’emergenza Covid-19 sta portando a una riduzione degli investimenti pubblicitari sui social network a livello mondiale: prima da Twitter e poi da Facebook è arrivata l’indicazione che aziende e privati stanno spendendo meno in pubblicità (indagine GFK).
L’analisi Mintel sul comportamento dei consumatori a seguito dell'epidemia di Covid-19 suggerisce che il cambiamento più importante è legato chiaramente all’aumento dell'uso dei disinfettanti mani, fenomeno che si riflette nella carenza di scorte nella maggior parte dei rivenditori. Dalle prime evidenze emerse, i consumatori cercano prodotti con comprovata efficacia detergente e che dichiarano di contrastare l’azione batterica.
In Italia il lento processo di digitalizzazione ha avuto, in queste settimane, una forte accelerazione. Se prima dell’emergenza sanitari, l’esperienza omnicanale era considerata una coccola nei confronti del consumatore, ora diventa una necessità «avvolgere» l’utente nel processo di acquisto online.
Al termine 2019 il fatturato delle imprese supera i 12.000 milioni di euro con la crescita di due punti percentuali, mentre le esportazioni avvertono il rallentamento della domanda, con un valore di 4.972 milioni di euro e una crescita del 2,0%; è ancora significativo l'impatto sulla bilancia commerciale che nel 2019 tocca il livello record di 2.837 milioni di euro con una dilatazione dalle esportazioni costante da oltre 25 anni.
Le ripercussioni dell’emergenza Covid19 sull’economia sono ormai evidenti e riguardano tutti i settori industriali, inclusi i beni di largo consumo, tra cui la cosmetica.
L’emergenza legata all’epidemia di Coronavirus sta facendo decollare l’e-commerce. Secondo un’analisi di Nielsen, i prodotti di largo consumo venduti online nella prima settimana di emergenza sono aumentati dell’81%, circa 30 punti percentuali in più rispetto alla settimana precedente, nonostante alcuni aumenti di prezzo fuori controllo sulle principali piattaforme per lo shopping online.