Indagine congiunturale

Congiunturale 2020 - primo semestre

Solidale. Responsabile. Resiliente.

Sono i termini che sintetizzano la risposta dell’industria cosmetica all’emergenza Covid-19. Nel solco di una tradizione che da 20 anni studia gli andamenti semestrali del comparto cosmetico, il Centro Studi ha registrato a cavallo dell’estate 2020 un andamento inevitabilmente condizionato dalla pandemia, evidenziando gli straordinari cambiamenti della domanda, con un mercato ovviamente in generale, pesante, contrazione, ma mettendo anche in luce la reattività dell’industria cosmetica italiana.

Congiunturale 2019 - secondo semestre

La rilevazione congiunturale online del Centro Studi, sui dati preconsuntivi del secondo semestre 2019 e sulle previsioni relative ai primi sei mesi del 2020, conferma la tenuta del settore, nonostante uno scenario economico instabile, caratterizzato da andamenti disomogenei delle economie nazionali e condizionato dal rallentamento della propensione al consumo in molti comparti, anche in presenza di nuove realtà distributive.

Congiunturale 2019 - primo semestre

L’industria cosmetica italiana registra a cavallo dell'estate 2019 un andamento costante rispetto agli esercizi precedenti nonostante numerose tensioni nei mercati internazionali e all'interno del paese per quanto riguarda l'incertezza politica. La tenuta degli indicatori economici conferma la realtà di un comparto che esprime la costante dinamica positiva, anche consistente, sul piano della produzione e dell’export lungo tutto il passato decennio e affronta con interessanti dinamiche i processi di disintermediazione e digitalizzazione. I dati previsionali di chiusura esercizio segnano una costante crescita, mantenendo la caratteristica anticiclica del comparto, con ritmi medi sempre superiori agli altri settori dei beni di consumo nazionale.

Congiunturale 2018 - secondo semestre

La rilevazione congiunturale online del Centro Studi, sui dati preconsuntivi del secondo semestre 2018 e sulle previsioni relative ai primi sei mesi del 2019, evidenzia la tenuta del settore, nonostante una congiuntura condizionata dal generale rallentamento della propensione al consumo in molti comparti, sia a livello interno che internazionale.

Congiunturale 2018 - primo semestre

Per il settore della cosmetica il 2018 è iniziato con una sostanziale tenuta degli indicatori economici che confermano la realtà di un comparto con una costante dinamica positiva, anche consistente, sul piano della produzione e dell’export lungo tutto il passato decennio. Infatti, i dati previsionali di chiusura esercizio segnano una costante crescita, dalla crisi iniziata nel 2008, mantenendo la caratteristica anticiclica del comparto, con ritmi medi sempre superiori agli altri settori dei beni di consumo nazionale.

Congiunturale 2017 - secondo semestre

Anche il 2018 è iniziato con una positiva conferma degli indicatori economici, come viene evidenziato dalla rilevazione congiunturale online del Centro Studi sui dati preconsuntivi del secondo semestre 2017 e sulle previsioni relative ai primi sei mesi del 2018. Nelle previsioni di chiusura 2017 il valore della produzione, cioè il fatturato delle imprese, cresce del 4,4%, per un valore prossimo a 11.000 milioni di euro, e le proiezioni per l’anno in corso registrano una ulteriore crescita di 5 punti percentuali. 

Congiunturale 2017 - primo semestre

Per il settore della cosmetica, il 2017 è iniziato con una sostanziale tenuta degli indicatori economici, come viene evidenziato dalla rilevazione congiunturale online del Centro Studi sui dati preconsuntivi del primo semestre e sulle previsioni relative al se­condo semestre 2017. Nelle previsioni di chiusura 2017 il valore della produzione, il sell-in, cresce poco meno di cinque punti percentuali per un valore prossimo agli 11.000 milioni di euro: sui fatturati impattano in misura ancora evidente le vendite all’estero, che nel 2017 superano i 4.800 milioni di euro, con un trend posi­tivo di oltre nove punti percentuali.

Congiunturale 2016 - secondo semestre

La rilevazione congiunturale online di fine 2016, completata nei primi giorni del 2017, evidenzia una situazione stabile rispetto ai precedenti esercizi, segnalando opinioni caute da parte degli operatori intervistati, orientati verso una soddisfacente valutazione del mercato estero, ma ancora preoccupati
per la lentezza di alcuni fenomeni del mercato interno.

Gli interventi in versione integrale sono disponibili e scaricabili agli associati mentre la versione pubblica è liberamente consultabile.

Congiunturale 2016 - primo semestre

Per il settore della cosmetica, il 2016 è iniziato con un generalizzato miglioramento degli indicatori economici, come viene evidenziato dalla rilevazione congiunturale online del Centro Studi sui dati preconsuntivi del primo semestre e sulle previsioni relative al secondo semestre 2016.
Le dinamiche in corso trovano conferma nell’analisi proposta nell’ultimo Beauty Report 2016, che evidenzia la reattività del settore più positiva di tutti i comparti di beni durevoli, unita alla stabilizzazione dinamica delle imprese nazionali, a ciò si aggiunge la “stabilizzazione esplorativa” dei consumatori, sia nei comportamenti che negli atteggiamenti, con evidenti conferme nelle scelte sia di prodotto che di canale.

Congiunturale 2015 - secondo semestre

La rilevazione congiunturale online di fine 2015 registra una situazione più ottimistica rispetto ai precedenti esercizi e rimodula il sentiment degli operatori intervistati, orientati verso una più soddisfacente valutazione del mercato interno, ma ancora preoccupati per la lenta ripartenza di alcuni indicatori. Come accade da alcuni anni, sono le esportazioni a sostenere i fatturati dell’industria, che resta tuttavia meno penalizzata dal mercato interno, in ripresa seppur di pochissimi punti percentuali. A fine 2015 il valore della produzione, il sell-in, cresce del 4,1% per un valore di oltre 9.700 milioni di euro e analoghe crescite sono attese per il 2016: sicuramente sui fatturati impattano in misura evidente le esportazioni, che nel 2015 si avvicinano ai 3.700 milioni di euro, con un trend positivo di oltre dieci punti percentuali.