Gli italiani hanno acquistato a fine 2023 1,6 miliardi di euro in cosmetici per la cura del viso, pari a un +9,5% rispetto all’anno precedente; due euro su cinque spesi per questa categoria sono generati dal canale farmacia, il restante valore è distribuito equamente tra la profumeria e il mass market.
Complessivamente, a fine 2023, gli investimenti in Italia in pubblicità in ambito cosmetico toccano i 490 milioni di euro, circa il 9% del totale Italia (sia di prodotto che legato ai servizi) con una crescita, rispetto al 2022, del 4,4% e di ben oltre 21 punti percentuali rispetto al periodo pre-Covid.
Nell’arco di 20 anni si è quadruplicato il valore dell’export dell’industria cosmetica italiana; inoltre, le esportazioni hanno raddoppiato il loro peso sul fatturato totale del settore (dal 23 al 46%).
In Italia il valore dei cosmetici a connotazione naturale e sostenibile ha raggiunto a fine 2023 un peso del 25% sul totale mercato cosmetico italiano, pari a oltre 3,1 miliardi di euro e con una crescita del 7,6% rispetto all’anno precedente.
Dal 2021 gli specialisti Drug, chiamati anche Casa e Toilette o SSS-Drug, sono diventati il primo canale di vendita di cosmetici all'interno del grande aggregato del mass-market.
L’e-commerce di cosmetici cresce a ritmi sostenuti di anno in anno e le molteplici strategie multicanale favoriscono il rimbalzo dall’online al punto vendita fisico e viceversa, spesso prendendo spunto da settori contigui.
La pubblicità è cambiata: la messa in onda televisiva e radiofonica di spot che generano spettatori passivi si contrappone ai contenuti digital in cui si sponsorizzano brand in maniera coinvolgente e interattiva, aprendo al dialogo con la community.
I prodotti legati alla cura del viso sposano da sempre claim che contrastano gli inestetismi e la perdita di elasticità del tessuto cutaneo che porta all’invecchiamento. Il nuovo posizionamento dei claim favorisce l’accettazione della propria immagine: la nuova parola d’ordine è valorizzare anziché nascondere.
Durante la fase di uscita dalla pandemia, l’evento bellico in Ucraina ha dato libero sfogo alle iniziali pressioni sui costi delle materie prime del 2021 con rincari che non hanno precedenti nel dopoguerra, fatta forse eccezione per quelli della crisi petrolifera degli anni 70.
La narrazione legata al cosmetico non gravita solo intorno all’essenzialità e alla risposta di bisogni di prima necessità in cui domina la leva prezzo.
