Beauty Trend Watch - Newsletter

Skin care e nuovi elementi di ingaggio

La pandemia ha consolidato l’attenzione verso il mondo della skincare e ha dato la priorità alla routine legata alla cura della pelle. Le piattaforme social hanno aperto nuovi canali di vendita di cosmetici, oltre ad approfondire la narrazione in fatto di formulazione e identificazione nei valori legati al brand. Emerge la forte leva comunicazionale di TikTok, Instagram e YouTube che sfruttano le esperienze visive e di interazione con i consumatori, in particolare la generazione Z, con prodotti che soddisfano le esigenze più specifiche.

L’industria cosmetica verso i 13 miliardi di euro

Le rilevazioni tra il primo e il secondo semestre del 2022 confermano la capacità delle imprese cosmetiche di mettere in campo la loro tradizionale forza di reazione in una situazione inimmaginabile fino a pochi mesi fa. Il contesto economico ha condizionato non poco la rimodulazione dell'offerta da parte del sistema industriale cosmetico, imponendo una serie di aggiustamenti sia dal punto di vista organizzativo che commerciale. Ancora una volta si è osservato un significativo orientamento a favore dei canali tradizionali e professionali e delle loro difficoltà garantendo, nel momento della ripresa, le migliori condizioni per sostenere l'offerta finale.

Il trucco che «non aggiunge»

Nel corso degli ultimi anni, l’approccio ai prodotti per il trucco si è spostato a favore di un atteggiamento minimalista. A questo trend si affianca la richiesta crescente di prodotti di make-up ibridi, in grado di offrire benefici più specifici rispetto a coprire, colorare o nascondere gli inestetismi. Il focus si è concentrata sulle formulazioni che migliorano la pelle proteggendola e perfezionandola allo stesso tempo.

Il nuovo concetto di lusso

I prodotti premium possono essere apparentemente in conflitto con le nuove accezioni legate alla sostenibilità. La comunicazione dei brand verte sul concetto del less is more: la riduzione dei costi e dell’impatto sull’ambiente non è una limitazione dell’esperienza, ma una valorizzazione dell’appartenenza a un disegno unitario in cui dare il proprio contributo e messaggio alla società.

L’impiego di energia nell’industria cosmetica

I maggiori costi dovuti all’aumento dei prezzi delle commodities, gravano in misura importante sull’industria cosmetica italiana.

Complessivamente, nella lettura aggregata dei bilanci delle imprese cosmetiche, l’incidenza dei costi di produzione sul fatturato del comparto è pari al’86% e, considerato l’aumento dei soli costi legati alla fornitura di energia del 330%, l’aumento generale sulla produzione di cosmetici è di oltre 4 punti percentuali.

Il packaging sempre più attento al consumatore e all’ambiente

Il dialogo tra brand e consumatori verte in misura sempre più rilevante sul tema generale dell’impatto ambientale, declinato anche nei microtemi delle emissioni zero e dei prodotti riciclati e riciclabili.

Il packaging gioca un ruolo fondamentale nei diktat del mercato, a cui viene richiesta, oltre alla facilità d’utilizzo, un sistema di erogazione del prodotto che eviti gli sprechi e, soprattutto, che sia facilmente smaltibile nei singoli elementi che lo compongono.

Il consumatore del 2030

Raccontare le abitudini e i driver che alimenteranno gli acquisti di cosmetici nel post pandemia è un esercizio complesso, in quanto il consumatore appare oggi fortemente disorientato dallo scenario in continua evoluzione, sia per quanto riguarda i nuovi lanci di cosmetici e le start-up che fanno il loro ingresso sul mercato, sia per le formule distributive che ne veicolano l’offerta.